E' qui che il mio ultimo viaggio mi ha portato...
Uno scambio culturale, a dir la verità, e ciò mi porta a pensare che il periodo che ho trascorso in quelle zone abbia avuto una marcia in più rispetto a una vacanza spesa tra hotels.
Un viaggio alla scoperta delle Fiandre, quindi, la parte superiore dello stato belga, che mi ha permesso di viaggiare attraverso un poligono formato da Bruges, Brussel,e Anversa, senza dimenticarsi di Mechelen, Lovanio e Oostende.
E tutto ruota a partire da una graziosa cittadina, attraversata dal fiume Dijle, di nome Mechelen, il "punto di partenza" di tutte le nostre esplorazioni in queste terre (anche se in realtà il nome della località effettiva è Sint-Katelijne-Waver, il luogo in cui sorge la scuola che i ragazzi che ci hanno ospitato frequentano).
Mechelen inoltre è stato il posto in cui abbiamo dedicato il primo giorno di visite,che giudico senza molto sforzo fioritissimo e coloratissimo. In ogni angolo della strada infatti non mancavano agglomerati di petali profumati e una versione nordica dei graffiti fatti all'uncinetto (se volete saperne di più seguite questo link).
Una passeggiata che si è snodata quindi tra il centro storico,dove si innalzano il duomo con il suo campanile da 96 metri e dall'altra parte della piazza il municipio con tutte le sue statuine e incisioni (caratteristica tipica dei luoghi),e i canali del fiume Dijle, sulle sponde dei quali la vita della cittadine pone le sue radici con bar e birrifici convertiti a ristorante.
E dal centro di questo poligono si cominciano a raggiungere le punte.La prima di queste è Bruxelles, la capitale conosciuta in tutto il mondo in quanto sede del parlamento Europeo (in condivisione con Strasburgo) .
Essa è come un puzzle: così come vari pezzettini connessi tra loro danno un quadro, anche qui una varietà di culture sparsa per ogni vicoletto della città la compone in ogni sua parte, rendendo uno spettaccolo di colori, odori e sapori inimmaginabile, reso possibile anche dal particolare status della metropoli: essa si ritrova a essere il centro neutrale del Belgio, dove Fiandre e Vallonia si incontrano e insieme convivono.
Una bellissima immagine coronata anche da una passeggiata dal palazzo reale fino al Grote Markt, la piazza principale, toccando anche il palazzo del Parlamento, a stazione centrale, la Rue de Bouchers, il Manneke Piss,...e un giro in metropolitana. Niente Atomium purtroppo, ma in qualche modo recuperiamo la visita al sito scalando la torre di Mechel ("Oh che bello,da quassù si riesce a vedere 'sto Atomonio" [cit] ).
Essa è come un puzzle: così come vari pezzettini connessi tra loro danno un quadro, anche qui una varietà di culture sparsa per ogni vicoletto della città la compone in ogni sua parte, rendendo uno spettaccolo di colori, odori e sapori inimmaginabile, reso possibile anche dal particolare status della metropoli: essa si ritrova a essere il centro neutrale del Belgio, dove Fiandre e Vallonia si incontrano e insieme convivono.
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L'Atomonio.. come l'ho visto io! |
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l'Atomonio... preso da internet! |
Terzo giorno, seconda punta. Non so per quale botta di fortuna voluta da qualcuno, ma grazie a Dio riusciamo a evitare una umidissima passeggiata nelle Ardenne sotto la pioggia a cercare fossili visitando Lovanio. Lovanio, o Leuven è una città universitaria molto prestigiosa, sede dell'Università Cattolica più antica del mondo ancora in funzione.
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Giovedì? Anversa! Tutto giovedì lo dedichiamo a questo fantastico agglomerato urbano che è il secondo porto a livello europeo (dopo Rotterdam) e il tredicesimo a livello mondiale.
Un round al Museum "aan de Stroom", il Museo sulla riva (della Schelda), una sorta di British Museum belga, e poi tutto il giorno in giro per la città che offre un sacco di
opportunità per ogni tipo di turista. Poi anche qui c'è anche la
E si arriva quindi, tra suole di scarpe consumate e borse stracolme
di turboaccessori (con conseguente portafogli turboalleggerito), all'ultimo giorno di viaggio.
Visitiamo quindi l'ultima punta che avevamo considerato all'inizio:
Oostende/Bruges.
Ho citato due località diverse in quanto,oltre che ravvicinate in termini
chilometrici,sono state oggetto d'esplorazione
nella stessa giornata.
Per inciso comunque, con Oostende intendo Vallo Atlantico,cioè gli ultimi due chilometri di fortificazioni volute dal Terzo Reich per difendersi da un preventivato sbarco degli Alleati sulle lunghe e sabbiose coste oceaniche che caratterizzano i litorali dell'Europa centro-settentrionale.In una giornata ho quindi assaporato,nella mattina,la salsedine portata dal forte vento atlantico
e nel pomeriggio l'atmosfera di pace e tranquillità di cui si può godere nei vicoli stretti della
"Venezia del nord".
Una degna conclusione di una settimana tra lande verdeggianti,
vive città e golosi cioccolatini!
Damiano Tolazzi
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